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giovedì 21 aprile 2011

Tra Amélie e Pink Floyd: la vera storia di un'artista green

Tra Amélie e Pink Floyd: la vera storia di un'artista green

Raccontaci un pò di te.
Mi chiamo Guenda e ho 34 anni, ma la mia identità non-segreta è quella dello Gnomo beffardo, lo gnomo artigiano che lavora con i materiali di recupero. Peraltro la mia identità gnomesca sta inesorabilmente prendendo il sopravvento sull’altra.


Che cosa fai nella vita quando non realizzi i tuoi oggetti?
Il mio “lavoro ufficiale” non ha molto a che fare con l’artigianato: sono webmaster in una cooperativa sociale e collaboro come giornalista con alcuni periodici. Poi la sera mi dedico alla mia grande passione: trasformare gli scarti in qualcosa di diverso, squagliare plastica e piegare lattine per farne orecchini, segnalibri e così via.


Ci descrivi il tuo lavoro e il tuo processo creativo?
Non c'è un iter standard: a volte facendo le cose più varie, come lavare i piatti o camminando per strada, mi viene in mente che potrei fare una collana con le rondelle che avevo archiviato mesi prima, così provo a realizzarla e una volta finito indosso il prototipo per testarlo sul campo. Se va tutto bene spesso ne faccio qualche variante da vendere, altrimenti ci lavoro e lo modifico finché il modello non è preciso. In genere quando trovo qualche materiale interessante lo metto da parte e poi lo uso appena mi viene in mente a cosa possa servirmi, non sia mai dovessi trovarmi senza calzini bucati proprio quando mi serve una custodia per hard disk!


Che tipo di oggetti artigianali preferisci?
Ho una fissazione personale per i segnalibri, oltre a quelli fatti da me mi piace raccogliere quelli pubblicitari, ne ho quasi una collezione; stesso discorso per gli orecchini e le collane, ma in generale un po’ tutto quello che vendo parte da qualcosa che uso anche io in prima persona: con l’eccezione delle scarpine e i giochini da neonato, che però regalo al mio nipotino nonché musa ispiratrice.


Qual è stata la prima cosa che hai realizzato? Cosa ti ha spinto a cominciarla?
Non saprei di preciso. Quando andavo ancora a scuola facevo pupazzini di Das, biglie e chiodi che poi regalavo agli amici, una volta ho affrescato il gesso di una mia amica con la mano rotta: non esisteva ancora Art Attack, mi sarebbe piaciuto ci fosse qualcosa di simile quando ero piccola; ho continuato anche in età adulta a realizzare oggetti per me e gli amici, ma la vendita dei miei oggetti invece è una cosa abbastanza recente, ho lanciato lo Gnomo sul mercato 
circa tre anni fa credo.


Da cosa trai ispirazione?
Soprattutto dai materiali di scarto che uso nella vita quotidiana: magari chiedo a una collega di regalarmi quella lattina così carina da cui sta bevendo, o quella bottiglia di un tono di azzurro che mi servirebbe proprio. Quando mi si è graffiato un dvd ho provato a squagliarlo ed ho scoperto che diventava di un magnifico viola cangiante: da lì a pensare di farne orecchini e collane il passo è stato breve. A volte invece sono i clienti a chiedermi qualcosa di specifico, come ad esempio una spilla che si intoni al vestito: ne parliamo insieme e poi gli propongo le mie idee su misura.
Una volta che si sviluppa questa che potrei tranquillamente definire una compulsione, tutta l'immondizia viene vista con occhi diversi: anche gli amici ormai mi chiamano dicendomi che hanno spazzatura da darmi, e molto spesso si tratta di interessantissimi materiali come tubi della lavatrice che loro altrimenti avrebbero incautamente sprecato buttandoli (si spera perlomeno nella raccolta differenziata).


Con quali materiali ti piace lavorare?
Gli orecchini di lattine sono stati forse il mio cavallo di battaglia, però il pet delle bottiglie mi dà grandi soddisfazioni: certo mi intossico con i fumi, ma almeno non mi taglio le dita; il fil di ferro è il materiale che uso un po’ con tutto, trovo divertenti anche la carta e l'uncinetto, mentre dovrei assolutamente fare pratica nel cucire. Anche se me lo chiedono spesso, non ho mai provato il fimo e non lavoro con materiali preziosi come l'argento: sia perché mi piace usare il più possibile oggetti di riciclo, sia perché ci tengo che il prezzo dei miei lavori sia assolutamente popolare ed accessibile a tutti, e se usassi materiali di base costosi sarebbe necessario alzare i prezzi.


Che colore preferisci? Perché? Cosa ti suggerisce?
Ho una passione per il viola, ma mi piace molto lavorare anche con il rosso: in effetti lavoro un po' con tutti i colori, con l'eccezione forse del bianco che è più difficile da non sporcare anche nella lavorazione stessa. I colori comunque dipendono dall’oggetto con cui lavoro, per cui non sempre posso scegliere ma cerco di intonare a tutto il resto.


Ci fai una lista dei 5 libri, siti, dischi e film che preferisci e che consiglieresti ai lettori di Babirussa.it?
Lo Gnomo ovviamente consiglia in tema, quindi “Il piccolo popolo dei grandi magazzini” diTerry Pratchett, la canzone “The Gnome” dei Pink Floyd, e “Il favoloso mondo di Amelie” con suo cugino da giardino che fa una piccola parte. Per i siti non mi pronuncio, sarei troppo di parte, suvvia.


Che consigli daresti a chi entra oggi su Babirussa.it?
Di essere sempre gentili, professionali e corretti nei confronti del clienti e di instaurare un rapporto quanto più possibile diretto con loro: mandare un messaggio di ringraziamento a qualcuno che ha fatto acquisti da noi mi sembra un gesto carino e che contribuisce a differenziare il mondo dell’artigianato da quello della produzione in serie.


Cosa ti piace di Babirussa.it? Cosa vorresti trovare su Babirussa che ancora non c’è?
Mi piace l'attenzione personale che dedicate a noi artigiani, è davvero raro nella spietata giungla mediatica, per non parlare dell'agguerrito mondo dei mercatini. Sul serio, è difficile trovare colleghi artigiani che non cerchino di copiare le tue idee spacciandole per loro: anche se devo dire che con alcuni invece mi sono trovata molto bene a collaborare in clima decisamente più amichevole che non concorrenziale. Per me è una passione e vorrei continuare a divertirmi nel fare i miei lavori, mi dispiacerebbe dovermi fare il sangue amaro per l’atteggiamento scorretto di altri.


Come fai pubblicità al tuo lavoro?
Principalmente tramite il web; ho un mio sito ma aggiorno molto più spesso la pagina di Facebook: mi piace interagirecon i miei fans in maniera più diretta. Il passaparola è poi un'ottima forma di pubblicità: per questo distribuisco generosamente i bigliettini da visita, in modo che quando qualcuno chieda da dove arrivino quei fantastici orecchini si possa dargli tutti i recapiti con la rapidità di un pistolero in duello.


Tra 10 anni dove vorresti essere?
Alla notte degli Oscar con una celebre diva che indossa una parure dello Gnomo beffardo sembra al momento alquanto improbabile, temo. Mi accontenterei allora di continuare soprattutto a divertirmi nel realizzare le mie creazioni, che spero siano divertenti anche per chi le compra.

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