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mercoledì 31 agosto 2011

Pulp lamp: una lampada in cartapesta da imitare!

Pulp lamp: una lampada in cartapesta da imitare!

Si chiama Pulp lamp, è ideata dal designer spagnolo Enrique Romero de la Llana ed è realizzata in cartapesta, con carta di giornale riciclata. E' una lampada eco design spagnola, molto poetica e molto affascinante.


Pulp lamp


Anzi, è una vera e propria collezione di lampade a sospensione, tutte diverse grazie al loro particolare processo di realizzazione.


Pulp lamp


A rendere particolare questa lampada è il materiale e la particolare tecnica di lavorazione con cui è realizzata. Ciascun pezzo è ottenuto attraverso un calco gonfiabile che viene a sua volta rivestito con carta di giornale riciclata mescolata a colla.


Pulp lamp


Il risultato è una serie di lampade una diversa dall’altra ma accumunate dalla superficie grezza e imperfetta della cartapesta.

lunedì 29 agosto 2011

Settembre all'insegna del design, dei viaggi e delle capitali europee

Settembre all'insegna del design, dei viaggi e delle capitali europee

Se avete ancora qualche giorno di ferie (e ancora qualche soldo da spendere) dopo le ferie estive, vi proponiamo 3 eventi internazionali dedicati al design nelle più belle città europee: Parigi, Londra e Copenhagen.

Si comincia da Copenhagen proprio il 1 settembre. Fino al 6 settembre si tiene nella capitale danese la Copenhagen design week 2011, all'insegna dello slogan "Think Human". Sarà l'occasione per vedere il design applicato al miglioramento della vita e dell'ambiente delle persone, nel più puro stile danese.


La seconda tappa è Parigi, dove dal 12 al 18 settembre si apre la prima edizione della Parigi design week.
E' la prima volta che la capitale francese organizza una manifestazione di questo livello e c'è da aspettarsi che ci saranno parecchie sorprese e attività interessanti. Sul sito è presente l'itinerario da seguire nella città per conoscere gli showroom interessati dalla manifestazione ed unire alla conoscenza del design, la scoperta di parti sconosciute della capitale francese.

Si chiude il mese con Londra, dove dal 17 al 25 settembre si svolge il London Design Festival, nove giorni emozionanti di eventi, attività e presentazioni.Per seguire gli oltre 200 eventi in programma, sul sito trovate uno strumento che vi permette di creare una vostra agenda personalizzata. Tante attività sono gratuite, alcune richiedono la prenotazione e seguirle tutte richiede pianificazione, energia e... scarpe comode.


Buon viaggio, per voi che partite!

venerdì 29 luglio 2011

Le borse Furoshiki di Tramontana

Le borse Furoshiki di Tramontana

Conservate con cura tutti i ritagli di vecchie stoffe, che non si sa mai, servon sempre?
Vi imbarazza arrivare a cena di amici con le bottiglie di vino dentro la busta del supermarket?
Vi sarebbe piaciuto restituire quel libro con una confezione un po' più originale?


Non so voi, ma qui a Babirussa abbiamo risposto si a tutte le domande ed abbiamo scoperto, grazie a Alessia Scrap & Craft, aka Tramontana, che la tecnica del furoshiki fa al caso nostro.


Il furoshiki è una tecnica giapponese che consiste nell'avvolgere gli oggetti con la stoffa, siano essi libri presi in prestito, regali o il bento, il celeberrimo portapranzo giapponese.
Le origini sono antiche, ma da qualche tempo questa tecnica è ritornata in auge anche nel Giappone moderno, come alternativa più ecologica ai sacchetti di plastica.


Borse furoshiki Tramontana


Tramontana con il furoshiki fa bellissime borse, che fanno subito pensare all'estate.
Nel suo negozio di Babirussa
ce ne sono di molti colori e dimensioni.



Partendo dalla tecnica base dei nodi furoshiki, Tramontana ha rielaborato lo stile e ne ha fatto degli schemi originali, che saranno (forse :-) svelati in un libro.


Se invece volete fare un po' di prove e cimentarvi cone le tecniche base del Furoshiki, in questo video si apprende come impacchettare una bottiglia, o fare una borsetta partendo da due libri:





Se poi volete abbinare le borse ad una splendida blusa eccovene una di anthropologie, che però al momento è esaurita…non resta che cercarla su ebay, o farne una da noi, con il tessuto avanzato dalla borsa.


antropologie

giovedì 21 luglio 2011

Cerco un po' d'Africa in giardino, tra l'oleandro e il baobab

Cerco un po' d'Africa in giardino, tra l'oleandro e il baobab

Le ferie si avvicinano ma ancora in molti (noi compresi) sono in città, mentre il sole caldo di luglio ci spinge a cercare un angolo al fresco.


E visto che a Babirussa ci piace sempre pensare verde, ci siamo entusiasmati per alcune idee originali e diverse per creare dei giardini anche negli stretti spazi di un appartamento metropolitano.


Un progetto particolare e bellissimo - da copiare, personalizzare e ricreare a casa - è quello di Peter Bottazzi e Denise Bonapace, presentato al Salone del Mobile di Milano 2011, Da morto a Orto - innesti di vita su mobili abbandonati.


orto 1


Il progetto, promosso dall'Azienda Milanese Servizi Ambientali, è stato realizzato in collaborazione con i vivai dei Fratelli Ingegnoli e Onlus Banco Building, e mette in opera il riuso di oggetti comuni (sedie, cassettiere, vecchie finestre) come spazio verde domestico.


 


orto 2


Le soluzioni proposte sono "orti da camera" affascinanti e low cost, basati su mobili o oggetti spesso troppo vintage per trovare una nuova collocazione.


orto 3

Un'altra idea green, che arriva però dal Salone Satellite 2010 di Milano, sono i piatti di silicone di Seasons della giapponese Nao Tamura.


Da buona giapponese, la designer si è ispirata alla natura nella realizzazione di stoviglie a forma di foglia, esili e sottili ma resistenti al calore e all'uso.


season 1


Le foglie, di dimensioni differenti, sono interamente lavabili e ottime sia per la cottura che a tavola, e ricordano ogni giorno il ciclo immutabile delle stagioni.


season 2



Buon giardino a tutti!


martedì 19 luglio 2011

Cheap & Chic: un paralume di design da un cesto di vimini

Cheap & Chic: un paralume di design da un cesto di vimini

Le sere estive sono lunghe, e la luce arriva fino a tardi. Dalla Svezia però prendiamo un'idea di Annaleena, che con pochi passi dimostra che una vecchia cesta in vimini può diventare un bellissimo paralume di design.


Con uno stile nordico elegante e naturale che si adatta perfettamente ad ogni tipo di abitazione.


lampada1


Per realizzarlo, abbiamo bisogno di:


  • un cesto di vimini o di foglie di banano (se usato è ancora meglio)

  • vernice (anche spray) opaca bianca o nera

  • un disco di plastica rigida

  • un cavo elettrico

  • una lampadina

  • un dado della dimensione del cavo (o poco più grande)

  • colla forte per tutte le superfici.


Per realizzare il paralume basta prendere un cesto e praticare sul fondo un foro da 5x5cm tagliando i rami di vimini con una taglierina o un paio di forbici da giardinaggio.


Per la scelta del colore, il bianco è ottimo per realizzare l'effetto 'rovere sbiancato', mentre il nero è perfetto se l'ambiente è virato su toni bianchi o pastello.


La vernice spray è preferibile se si cerca un effetto "imperfetto": per un risultato impeccabile è preferibile armarsi di pazienza e di un pennello piccolo per eliminare ogni traccia del colore originario. Lasciare asciugare 24 ore.  


Per fissare il cavo elettrico al paralume, incollare un disco di plastica dura al fondo del cesto. Il disco può essere riciclato da una vecchia ciotola o da un coperchio in plastica. Prima di incollarlo, ricordiamoci di praticare un piccolo foro e far passare il cavo elettrico. 


lampada2


Scegliere quindi a quale altezza posizionare la lampadina (all'interno del paralume) e far scivolare il dado intorno al cavo. Più il dado è aderente al cavo, più il paralume resterà fermo all'altezza esatta sceltda noi scelta.


In ultimo, unire al cavo (beh, tra gli 'ingredienti della ricetta' forse avremmo dovuto aggiungere la voce: - un elettricista) il portalampadina e fissare il lampadario al soffitto.


lampada3


 


Un bella dose di fai da te per un tutorial facile, economico e di grande effetto! 

lunedì 11 luglio 2011

E' casa mia e mi siedo come mi pare

E' casa mia e mi siedo come mi pare

Chi di noi non ricorda il momento terribile in cui, dopo aver imparato a stare in piedi e a camminare, i nostri genitori hanno cominciato ad insegnarci che si sta seduti rigidi ed eretti?


"Sta seduto composto" è una delle regole di base del condizionamento (dal nobile fine di renderci individui educati e più o meno civilizzati) a cui il nostro corpo viene sottoposto da subito - un condizionamento che ci segue per tutta la vita di società ad eccezione dei beati momenti di pace nella tranquillità del nostro soggiorno.


Per restituire al corpo il comfort unico del 'mi-siedo-come-più-mi-piace', la designer francese Florence Jaffrain ha scelto di realizzare divani, tappeti e poltrone molto particolari, pensati per dare un relax adatto alle esigenze di ciascuno di noi.


A chi ama sedersi a gambe incrociate, sdraiarsi o abbracciare un cuscino, a chi si appoggia sulle braccia o abbarbicarsi al divano, le sue creazioni, modulari e combinabili, offrono la possibilità unica di liberare il corpo dalle posture rigide della vita moderna.


Divani e poltrone hanno colori accesi e materiali soffici (dal poliuretano espanso alla spugna sintetica) in grado però di avvolgere e sostenere qualsiasi posizione.


A Babirussa ci siamo innamorati di Wave, una rete con dei palloni morbidi dentro che funziona da divano o da tappeto, per una o più persone, per tutti gli ambienti.


 


Wave


Anche se il nostro sogno resta la bellissima Bonheur, strana poltroncina fluorescente da utilizzare in mille modi diversi, una sorta di secondo, accoglientissimo corpo.


Bonheur


A noi piace sdraiarci a gambe all'aria... e a voi?

giovedì 7 luglio 2011

Creare vasi e portapenne con i barattoli di pelati

Creare vasi e portapenne con i barattoli di pelati

Sono ingombranti nella dispensa e nell’immondizia, ma ci risolvono parecchi problemi a pranzo, cena, e perché no, anche a merenda.


I barattoli di latta delle conserve industriali (di pelati, polpa di pomodoro ma anche frutta sciroppata) possono però essere utilizzati in maniera semplice e di grande effetto per moltissimi altri usi.



Per creare, ad esempio, vasi per piantine da tenere in cucina o sul davanzale, per piantine grasse o aromatiche.


Per realizzare l’idea di Papernstitch, abbiamo bisogno di:


  • Barattoli di diverse dimensioni

  • Lacca spray di colore a scelta

  • Colla forte

  • Rotolo di sughero 

  • Spilli da sarta o chiodini

  • Forbici.

La prima cosa da fare è eliminare ogni possibile residuo di metallo dal bordo di taglio del barattolo (per intendersi, quello che si apre con l’apriscatole o meglio, con la linguetta). Attenzione a non tagliarvi, io lo faccio sempre!


Immergere i barattoli in acqua calda per rimuovere la carta/plastica intorno e l’eventuale colla. Dipingere con lo spray la superficie interna ed esterna, senza dimenticare il bordo in alto (sarà l’unica parte visibile ad opera completa!). Aspettare che si asciughi.


barattoli da pulire e trasformare



Tagliare una striscia del foglio di sughero della stessa altezza del barattolo e della lunghezza della sua circonferenza per poterlo ricoprire interamente.


Cospargere la superficie esterna laterale del barattolo di colla e incollare il sughero.


Fissare i due bordi del foglio con gli spilli o i chiodini.


 


barattoli con sughero intorno


 


Aspettare che la colla si asciughi e… voilà, guardate il risultato finale


i barattoli diventano vasi